Com’è iniziata la sua carriera pallavolistica? E da quanti anni fa l’allenatore?

“Ho iniziato la mia
carriera da giocatore a 7 anni, poiché ancora non c’era il minivolley mi buttavano nelle squadre dei
più grandicelli, nasco come palleggiatore finché non viene introdotta la figura del libero, da li quello
diventa il mio ruolo, smetto di giocare a 41 anni dopo aver vinto la coppa Lazio di serie D. Alleno da
quando avevo 19 anni, ho cominciato con un gruppo di under 14 femminile, ho allenato poi anche le
figlie di queste ragazze, quindi direi che sto in questo ambiente da parecchio. Sono passato a un
gruppo di under14 maschile, dove c’era anche Armando L’Aurora, ritrovatomi oggi adulto qui a
Pontinia, siamo andati vicino a vincere il campionato quell’anno. Ho alternato settore femminile e
maschile, sempre a Priverno, tranne una breve parentesi nel 95 in cui allenai a Terracina un under14
facendo la finale provinciale, l’anno che è nato mio figlio Antonio (2007) ho portato alla serie D una
prima divisione maschile, dopodiché mi sono preso un anno sabatico, in cui ho solo giocato, per
aiutare mia moglie con due bimbi piccoli e passare del tempo con loro. Ho ripreso nel 2008 ad
allenare il settore giovanile, ottenendo grandi risultati.”

Com’è arrivato ad allenare alla KIM VOLLEY?

Questa piccola società, vista da un veterano come lei,
ha del potenziale? “Sono arrivato qui per caso, grazie a Luca Mattoni, conosciuto negli anni passati
come allenatore giocando contro nel settore giovanile, un giorno allenando il CQT, ospitati dalla KIM
a Pontinia, venne a conoscenza della mia disoccupazione come allenatore, così poco dopo mi giunse
la proposta. Questa società ha un buon potenziale, cura molto il settore giovanile, si dedica
attivamente nel sociale, partecipando a progetti scolastici e organizzando varie attività per ragazzi, e
sono loro il futuro.”
Com’è allenare un gruppo così assortito?

“Allenare non è mai facile, ha sempre delle difficoltà, legate
al carattere e alle esperienze che uno ha avuto nel passato, io credo che la cosa che accumuna ogni
gruppo è lo sport, le regole che uno mette in palestra con umiltà fanno uscire il carattere
dell’allenatore, fortunatamente non ho mai avuto difficoltà a portare avanti un gruppo, sarà merito
o solamente un caso, fatto sta che i fatti parlano e 40 anni passati nella pallavolo senza mai lasciare
un progetto a metà vorranno pur dire qualcosa no!?”
La squadra è passata ai play off, contento dei risultati ottenuti fin ora? “I play off erano sicuramente
il primo obbiettivo di questa squadra, non imposto dalla società, ma certamente sperato e cercato,
l’obbiettivo principale è sempre stato dare il meglio e cercare di ottenere il massimo. Contento di ciò
che abbiamo fatto fin ora con la speranza di continuare a farlo.”

Progetti futuri?

“I progetti non si costruiscono da soli ma insieme alle società, quindi se questo
rapporto avrà i presupposti per andare avanti, ci metteremo a tavolino e faremo nostro il
matrimonio”
Ci sveli un segreto dietro le quinte, suo e/o della società, qualche indiscrezione.

“I segreti sono
segreti, non si svelano, si vivono e poi non si raccontano.”
Pensa di dover ringraziare qualcuno per il successo ottenuto fin ora?

Sicuramente la mia crescita professionale è da attribuire, oltre che alla mia caparbietà ed al mio impegno, ai camp che la
Giovolley Aprilia organizzava con Daniele Santarelli, allenatore di Conegliano. Ma la persona che ha
contribuito alla mia crescita professionale è sicuramente Tonino Federici, a lui devo tanto, più di
quello che ho potuto io dare a lui.
Grazie di averci dedicato questo tempo, ha altro da aggiungere?

“Non ho altro da aggiungere,
solamente FORZA KIM! Daremo tutto con questo finale di stagione perché dobbiamo e vogliamo
raggiungere qualcosa di importante.”

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