L’Assemblea dei Presidenti di Serie A di Calcio a 5 desidera esprimere tutta la sua preoccupazione sulle prospettive future della disciplina, in modo particolare alla luce delle recenti posizioni espresse dalla stessa Divisione Calcio a 5 (con la nota del 30 maggio) riguardante la conferma degli obblighi di partecipazione al gioco (3 non formati nella stagione sportiva 2025/26). Questa nota, purtroppo, riflette un atteggiamento di chiusura, soprattutto alla luce della mancata considerazione delle istanze presentate dalle società, che avrà gravi ripercussioni economiche che si sommeranno alla già difficile congiuntura che stiamo affrontando. Pur riconoscendo l’importanza di mantenere una linea guida chiara, non possiamo ignorare come questa decisione sia andata molto oltre la normativa CONI ed i principi stabiliti dalla UEFA in tema di integrazione e mobilità degli atleti, attraverso l’introduzione del “Homegrown player”. È difficilmente sostenibile che a così tanti giocatori di passaporto italiano venga limitato l’accesso allo sport ed al lavoro, tanto più quando giocano o hanno giocato per le rappresentative nazionali. Ma l’elemento di maggiore criticità rimane quello di ignorare completamente il grido di allarme lanciato dalle società. Questa presidenza ha più volte rifiutato il dialogo e il confronto, quando le società chiedevano solo di essere ascoltate. Vogliamo sottolineare come un punto critico che riguarda la riforma relativa alle limitazioni del numero dei giocatori non formati riguardi il metodo. Questa riforma è stata imposta, calata dall’alto, senza una approfondita discussione sui modi e sui tempi di applicazione e, nei fatti, si è rivelata controproducente e lo sarà sempre di più. I costi per le società sono aumentati e, contrariamente agli obiettivi dichiarati, abbiamo assistito ad un evidente declino qualitativo dell’alto livello, con l’effetto che la dimensione competitiva del Futsal italiano andrà sempre peggiorando, e ne vediamo le avvisaglie con la Nazionale, il cui miglior risultato degli ultimi anni è il quarto di finale europeo del 2016, accompagnato da due cocenti eliminazioni dalla fase finale dei mondiali. Le continue rassicurazioni sulla sostenibilità economica da parte della presidenza non sono state caratterizzate da strategie concrete di supporto alle società, lasciando le indicazioni prive di sostanza. Continuare a parlare di sostenibilità senza attuare misure concrete a sostegno delle società sta diventando solo demagogia. Abbiamo sempre mostrato coerenza nel respingere questa riforma e, purtroppo, ci troviamo costantemente a richiedere quei passi che non arrivano mai. È paradossale che la stessa coerenza che ci viene richiesta nel non avanzare nella nostra critica contrasti con il progetto presentato dall’attuale governance, che prevedeva la serie A come il “prodotto” più attraente e vendibile per il calcio a 5 italiano.
La recente riforma del lavoro sportivo ha ulteriormente aggravato le difficoltà economiche delle società, già provate da un contesto difficile. Il mercato dei pochi giocatori italiani pronti per l’alto livello è caratterizzato da richieste economiche insostenibili e speculazioni da parte di (pseudo) agenti/procuratori. Il ranking FIFA non riflette il vero potenziale del nostro Futsal, ma riteniamo rifletta pienamente le politiche sportive di questa Presidenza. Chiediamo, quindi, alla Divisione calcio a 5 di ascoltare le nostre preoccupazioni e di considerare una revisione delle politiche attuali per garantire maggiore competitività all’alto livello e maggiore equità e coerenza tra i campionati maschili e femminili. La Serie A Femminile eccelle a livello internazionale, mentre la qualità tecnica e i risultati della Serie A maschile sono in deciso declino. È imperativo che il nostro sport rifletta i valori di inclusività e parità, in linea con le aspettative sociali attuali verso l’uguaglianza di genere.
Le condizioni economiche attuali non permettono a tante società di garantire la partecipazione al prossimo campionato. È indispensabile che la nostra attuale governance agisca con decisioni rapide ed efficaci, dimostrando sostegno e vicinanza alle società che rappresenta.
Il nostro, lo ribadiamo, è un dissenso che la maggior parte delle società continuerà a manifestare, allargandolo alle altre categorie del nazionale, fino a raggiungere le sedi istituzionali. Invitiamo tutte le società in ogni categoria nazionale a manifestare le proprie opinioni in merito scrivendo a:
societaserieafutsal@gmail.com
In un mondo in costante evoluzione, dove lo sport è sempre più un veicolo di valori e un motore economico, non possiamo permetterci di rimanere indietro. La Serie A ed in generale il calcio a 5 nazionale deve diventare un modello di eccellenza, un esempio di come la gestione sportiva moderna possa coniugare passione, performance e progresso economico.
Abbiamo quanto mai bisogno di vicinanza, di attenzione e solidarietà da parte della governance. Senza strategie concrete di crescita, il calcio a 5 rimarrà immobile e paralizzato, a allora quali società di calcio a 5 potranno permettersi di andare avanti?
Abbiamo bisogno di un progetto, presente e futuro, basato su sostenibilità, competitività, crescita e spettacolo ma soprattutto solidarietà, sostegno e vicinanza alle società che con grande coraggio affrontano le difficoltà nel gestire la realtà dello sport dilettantistico, senza nessun aiuto economico e morale concreto. Il nostro Presidente deve amare il futsal Italiano in modo da adeguarlo ai tempi attuali e non lasciarlo fermo o, peggio, portarlo verso un declino irreversibile. Per questo deve immedesimarsi nelle difficoltà quotidiane delle società, garantendo loro il sostegno necessario.
Le assicuriamo che la nostra passione è ancora viva: siamo consapevoli che siamo noi, tutte le società del calcio a 5 nazionale, la Divisione Calcio a 5!
Viva il futsal italiano!
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Foto: Lucia Melcarne