Un progetto fortemente voluto dalla dirigenza nerazzurra che potrà dare ancora più sfogo alla crescita di un Settore Giovanile sempre più florido e profondo. Un altro passo in avanti di una società che prosegue nella sua ambizione
Un nuovo Latina Calcio a 5 è pronto a nascere all’interno del progetto nerazzurro. Con una serie C1 ambiziosa pronta a tuffarsi nel mercato estivo ed un Settore Giovanile sempre in grado di rinnovarsi e guardare avanti la società pontina ufficializza anche una serie D maschile. Un progetto nato già lo scorso anno e di grande utilità per tanti gruppi: “Con le attuali regole Federali c’era il rischio di perdere tanti elementi per strada – ha ammesso il Direttore Generale Stefano Scala – sia dall’under 19 che anche dalla prima squadra. A volte quando si fanno stagioni ambiziose in campionati complicati come quelli della C1 non sempre c’è spazio per tutti di dimostrare il proprio valore, sia senior che under. L’idea di una Serie D andrebbe ad amplificare quello che potrebbe dare una Under 21 che non ti porta ad affrontare gruppi di adulti, essenziali ed istruttivi per qualsiasi giovane ed in qualsiasi categoria. Portare giovani ma anche senior in un nuovo gruppo può “allungare” la rosa della C1 e permettere a mister Terenzi di visionare e valutare ancora più ragazzi in campionati comunque agonistici ma anche per le under può essere una valvola di sfogo per chi ha meno minutaggio o chi magari potrebbe non essere subito valutabile per una C1 puntando ad un minutaggio producente”. Un progetto che farà sempre base al Palapark, la casa del Latina Calcio a 5 ormai da anni e che non per questo non deve avere ambizioni di crescita negli anni. “Il progetto Latina Calcio a 5 cresce ogni anno – ha ammesso il vicepresidente Carlo Corcione – lavorare con un’ulteriore squadra accresce il valore della società ma soprattutto può allargare il profilo d’esperienza dei nostri ragazzi che restano il nostro focus principale. La linea rimane dedicata ai giovani anche se con i giusti step, senza correre e con molta pazienza perché il percorso di crescita in qualsiasi prima squadra deve essere un premio e non un diritto”.
Ufficio Stampa