Il prima base pontino di nascita, ma ormai emiliano d’adozione, racconta alla nostra redazione come è nata questa passione per questo sport, che lo ha catapultato verso grandi successi .
Come ti sei avvicinato al baseball?
Ho iniziato a scuola. Claudio Mantovani venne alla mia scuola elementare a farcelo provare. Visto che mi piaceva e che mi riusciva abbastanza bene ho deciso di continuare. Ora sono arrivato a 24 anni che pratico questo sport e ho appena concluso il mio 13esimo anno in serie A.
Qual’è stato il tuo primo punto di riferimento?
Sicuramente mio padre e mia madre che sono sempre stati al mio fianco. Dal punto di vista sportivo durante la mia carriera ne ho conosciuti tanti. A Latina quando ero nelle giovanili sicuramente Domenico “Mimmo” Di Liborio, invece quando ho iniziato a giocare con i “grandi” Alfredo Calvani. A Parma devo molto a Gilberto Gerali che mi ha dato fiducia e mi ha fatto giocare tanto nei miei primi anni di serie A, e proseguendo nella mia carriera Giulio Montanini, che mi ha fatto fare il salto di qualità.Ho sempre cercato di prendere come punti di riferimento i giocatori più esperti. Munoz e Liverziani sicuramente, sono stati i più importanti. Ora spero che siano i ragazzi più giovani a vedermi come loro punto di rifermento.
Durante la tua carriera hai mai avuto contatti con società americane?
Si ho ricevuto proposte di squadre Americane ma non si sono mai concretizzati. Pure alcune per andare in college ma erano scuole minori, sportivamente parlando, e non sono andato.
Qual’è stata la vittoria che più ti è rimasta nel cuore?
Sicuramente la coppa campioni di quest’anno. Dopo averci partecipato 6 volte e aver perso 3 finali era ora di vincerla. Era un mio obbiettivo da tanti anni e finalmente ce l’abbiamo fatta.
La tua peggior sconfitta?
Ce ne sono state tante, però forse la più grave è stata la semifinale persa contro Bologna nel 2019. Dopo quella sconfitta ho anche pensato di ritirarmi. Pero si dice che le sconfitte rendono più forti e allora eccomi ancora qua.
Hai rimpianti?
Rimpianti forse di non esser andato al college. Avrei potuto andare e poi avere un’altra borsa di studio in college più rinomati, ma oramai è andata così.
Grazie Alex, in bocca al lupo per il proseguimento della tua carriera.