Il diciottenne tennista pontino ha dimostrato in questo 2020 di avere tutte le carte in regola per migliorare il suo attuale ranking ATP che lo vede al momento al numero 317 della classifica mondiale

Lavorare sempre, lavorare duro, guardare sempre avanti facendo tesoro delle sconfitte per potersi costantemente migliorare. Sembrava l’altro ieri quando solamente 5 anni fa Giulio Zeppieri, un promettente ragazzino di appena 13 anni, calcava disincantato i campi di terra rossa di Latina e provincia giocando (e talvolta pure perdendo) contro modesti avversari di terza categoria. Circa 1500 giorni dopo lo stesso ragazzo, nel frattempo diventato maggiorenne e cresciuto notevolmente in altezza, gioca con frequenza quasi settimanale Challenger e in alcuni casi tornei ATP tramite “Wild Card”. Un cambiamento epocale che probabilmente nessuno poteva pronosticare in un così ristretto lasso di tempo ma che ha una ragione ben precisa fondata sostanzialmente su due elementi: la tenacia del giovanissimo pontino e la caparbietà del maestro nazionale Piero Melaranci, proprietario del Capanno Tennis Academy, che ha creduto sin dal primo momento nelle qualità di questo ragazzo.

E così, dopo un 2019 caratterizzato dalla vittoria a Milano del tabellone di qualificazione per le Next Gen e dalla conquista del suo primo trofeo nel torneo ITF a Santa Margherita di Pula, Giulio Zeppieri ha affrontato il 2020 con l’obiettivo di compiere un ulteriore step verso la propria consacrazione ad altissimi livelli. A conti fatti questo obiettivo è stato centrato solamente in parte. Perché se è vero che il Covid 19 non gli ha permesso di giocare quanto avrebbe voluto e potuto, è altrettanto vero che è mancato davvero un pelo per trasformare un anno da buono a eccezionale.

Su 19 match disputati quest’anno Zeppieri ne ha infatti vinti 9 (di cui 3 contro top 100) e persi 10, quasi tutti comunque contro giocatori più avanti di lui in classifica. Il più grande rimpianto è stato probabilmente quello di aver mancato il tabellone principale del master 1000 di Roma per un soffio quando è capitolato contro il suo amico Musetti in vantaggio 3 a 1 al terzo set, dopo aver battuto Cameron Norris (attuale numero 70 atp) e Hugo Dellien nei due turni precedenti. Ma evidentemente era destino che dovesse andare in questo modo, visto il clamoroso torneo disputato poi dal suo giustiziere nel successivo main draw.

Le premesse per Zeppieri sono comunque buone, l’età è dalla sua parte, il carattere e la volontà di provare a spingersi oltre i propri limiti fanno parte del suo DNA. Non si vincono tre partite contro giocatori classificati nelle prime cento posizioni mondiali se così non fosse. Non avrebbe disputato un set alla pari contro Lorenzo Sonego, attuale 48 ATP se la sua stella fosse stata destinata a spegnersi presto. E allora non ci resta che attendere fiduciosi la sua definitiva esplosione perché il tempo è dalla sua parte e la sua carriera non è che all’inizio.

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