Il momento più nero di questa singolare stagione. A quattro partite dal termine del campionato, la Vis continua ad annaspare a causa di una flessione che sottrae brillantezza e tonicità ai leoni rossoblù. Il carattere non manca di certo, ma quando nel calcio sembra riuscirti poco o nulla, la palla inizia a pesare più di un macigno: i setini vengono sconfitti di misura sul campo dell’Arce 1932 e a condannarli è un bel gol siglato proprio al 45’ st, come a ribadire quanto in questa parentesi che abbraccia quasi tutto il girone di ritorno, spesso gli episodi non giocano a nostro favore.

Vis in campo con l’acchiappasogni Caruso tra i pali, e con una difesa a quattro, formata da Di Trapano e Valente nel mezzo, spalleggiati da Franchin (2003) e Marchetti (2001) esterni; a centrocampo si piazzano Compagno e Zaccaria (2001) , mentre Consoli (2002) spezza e crea sulla trequarti; in attacco ci sono Onorato e Palluzzi (2002) pronti a scattare, con Loria punta di diamante.

I padroni di casa mettono in campo un ritmo decisamente più sostenuto, provando spesso giocate ai limiti dell’azzardo e, specialmente, qualche conclusione da fuori area. Così Felea e Norcia si fanno notare per intraprendenza, senza mai preoccupare Caruso.

La Vis risponde dopo poco più di venti minuti, scrollandosi di dosso un po’ di ruggine, grazie a una notevole iniziativa di Consoli, che perfora la difesa centralmente, venendo però stoppato in angolo al momento del tiro. Poi tocca a Onorato scaldare il piede con un calcio di punizione troppo pretenzioso.

Le occasioni da gol degne di nota scarseggiano perché le due formazioni si studiano a lungo e nessun reparto sembra prevalere sull’altro. Il gioco scorre via veloce e bisogna aspettare il 36’ pt per destarsi da un nevrotico torpore: da una mischia in area ne vien fuori un colpo di testa sul quale Caruso allunga le braccia come fosse di gomma, ma la sfera rimbalza e raggiunge la fronte di Gallo che, incredibilmente, manca la porta vuota, creando solo una tremenda illusione del gol. Due minuti più tardi ci pensa Moriconi a esaltare il numero uno rossoblù, quando non può che osservare Caruso respingergli un bolide da calcio di punizione, con una parata granitica.

Nel secondo tempo, l’Arce riparte dai suoi uomini più pimpanti: sia Felea che Moriconi spaventano Caruso e tutta la retroguardia rossoblù, ma se il primo viene costretto in angolo, il centrocampista in maglia chiara colpisce di testa mollemente, accompagnando fuori la sfera con sguardo deluso.

Al 10’ st la Vis deve rinunciare a Caruso per infortunio – il migliore, insieme a Compagno e Marchetti: al suo posto l’inossidabile Paccariè, che deve subito rimboccarsi le maniche, piazzando il piedone contro il violento diagonale di Gallo, da distanza molto ravvicinata.

Al 27’ st, la Vis confeziona la migliore azione dell’intera sfida, tutta in velocità, intrisa di qualità: Onorato serpeggia e scarta il diretto marcatore e disegna un cross perfetto, che raggiunge M. Mollo, il quale incorna a colpo sicuro, ma la traversa grazia Ferrazzoli e i suoi compagni, strozzando l’esultanza dei tifosi rossoblù. Un paio di minuti più tardi, è lo stesso Onorato che sale in cattedra dal limite dell’area e calcia una punizione che prende lievemente il giro, ma sfiora soltanto il sette di un millimetro.

Da una testa a un’altra e a M. Mollo risponde Bio Marvin, che manca la porta con un pizzico di troppo di sufficienza, dal cuore dell’area di rigore.

Così, quando il secondo 0-0 della settimana sembrava aleggiare su un’inattesa domenica di sole, l’Arce segna un gol pesantissimo, un bel gol, firmato dal quasi impalpabile Iacob con un destro al volo deciso e preciso. È il 45’ st e non c’è più tempo per rimediare.

La Vis perde, non sfigura, ma entra, da ottava in classifica, in zona play-out. Con 40 punti, ora rincorre Gaeta (41) e Itri (42), che sfiderà proprio domenica prossima, in una partita che, ora più che mai, vale (quasi) mezza stagione. Questo è il momento in cui dobbiamo dare più di quello che abbiamo, saltando nel buio mano nella mano, lasciandoci alle spalle malumori e paura.

ARCE 1932 – VIS SEZZE: 1-0

Arce 1932 (4-4-2): Ferrazzoli, Ancinelli, Gallo (41’ st Colaciccio), Turmalaj (18’ st Bio Marvin), Moriconi, Escudero Suarez, Felea (18’ st P. Basilico), Abbondanza, G. Basilico (18’ st Pitisci), Norcia (41’ st Vera), Iacob.

A disp.: Abbate, Marini, Di Monaco, Testa.

All.: F. Ferrazzoli.

Vis Sezze (4-2-3-1): Caruso (10’ st Paccariè), Franchin, Di Trapano, Valente, Marchetti (46’ st Di Lenola), Compagno, Zaccaria (24’ st D. Mollo), Consoli, Onorato, Palluzzi (11’ st M. Mollo), Loria.

A disp.: Diaco, Suprano, Dridi, Rieti, Mihalache.

All.: F. Di Vezza.

Marcatori: 45’ st Iacob (A).

Arbitro: Di Giuseppe di Frosinone (Conti di Roma 1 e GArcea di Roma 2).

Ammoniti: 34’ pt Palluzzi (VS), 16’ st Abbondanza (A), 17’ st Consoli (VS), 47’ st Ferrazzoli (A).

Espulsi: -.

Note: -.

Recupero: 7’ st.

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