Mondo Scherma

La scherma come ponte per l’inclusione: un impegno che vale più di una medaglia

La scherma come ponte per l’inclusione: un impegno che vale più di una medaglia

Nella Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo, la Federazione Italiana Scherma rilancia il suo progetto per uno sport sempre più accessibile

La Federazione Italiana Scherma porta avanti una sfida che va oltre la competizione: rendere questo sport un autentico strumento di inclusione e socialità. Un impegno concreto, che si è rinnovato proprio ieri, in occasione della Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo, e che punta a fare della scherma un modello di integrazione per tutti.

“La scherma è, prima di tutto, relazione”, spiega Luigi Mazzone, presidente della FIS e uno dei maggiori esperti internazionali sul disturbo dello spettro autistico. “Il nostro, come altri ovviamente, è uno sport socio-relazionale. Hai l’avversario di fronte, a poca distanza, e quest’aspetto aiuta a implementare una serie di abilità meta-cognitive che, in parte, sono quelle deficitarie dell’autismo. Sì, perché la scherma è per prima cosa una relazione, che si sviluppa impugnando un’arma, stimolando la percezione dell’altro e sollecitando la motivazione. Non solo. Ci sono elementi positivi che rinforzano questi aspetti socio-relazionali: il tabellone segnapunti, le luci e i rumori che coinvolgono il canale visivo e acustico dopo ogni stoccata, stimoli forti per rimettersi ogni volta in pedana e inseguire l’obiettivo di far accendere quella lampadina”.

Luigi Mazzone

Alla guida di un Gruppo di lavoro dedicato, Mazzone sta coordinando la Federazione nello sviluppo di nuove iniziative per atleti con disturbo dello spettro autistico. Dopo il successo di “Fencing for Autism” nel 2023 a Roma, il prossimo obiettivo è la creazione di un circuito promozionale che renda sempre più diffusa la scherma integrata, valorizzando l’aspetto sportivo e quello sociale. Perché ogni stoccata, oltre ad essere un punto, può diventare un passo avanti verso l’inclusione.

Ph credit: BIZZI/Federscherma e ScuolaViva Campania

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Gabriele Melis