Mondo Scherma

La scherma che cura: al Foro Italico un convegno tra sport, tutela e rinascita personale

La scherma che cura: al Foro Italico un convegno tra sport, tutela e rinascita personale

L’associazione Scherma Bradamante promuove un incontro dedicato al safeguarding e ai laboratori per il recupero emotivo

Un pomeriggio all’insegna della protezione, della crescita e del riscatto personale: è questo lo spirito del convegno “Politiche di Safeguarding e laboratori per la crescita, il recupero e la ricostruzione personale”, promosso dall’associazione Scherma Bradamante. L’appuntamento, patrocinato dalla Federazione Italiana Scherma, si terrà mercoledì 4 giugno, a partire dalle ore 16:30, nella cornice istituzionale del Salone d’Onore del CONI, al Foro Italico.

A guidare l’evento sarà l’avv. Martina Caracciolo, presidente dell’associazione organizzatrice, professionista con una solida esperienza in diritto sportivo e membro della Commissione safeguarding policy della Corte sportiva d’Appello della Federscherma. Con grande chiarezza, ha illustrato il cuore dell’incontro: un percorso articolato in due panel, pensato per affrontare in profondità tematiche cruciali come la safeguarding policy, il contrasto al doping, il clean sport e l’integrità nello sport.

Con politiche di safeguarding – ha spiegato Caracciolo – recentemente attuate anche in Italia con la Riforma dello Sport del 2024, si punta a costruire un sistema dove le persone possano praticare attività sportiva in un ambiente sicuro e inclusivo. Un sistema che protegge e previene ogni forma di abuso, discriminazione o violenza, sia fisica che psicologica”.

La seconda parte del convegno prenderà una piega più intima e umana, con l’intervento del dott. Alessandro Picchi, vicepresidente dell’associazione, maestro di scherma olimpica e paralimpica, giornalista e safeguarding officer. Picchi guiderà un focus speciale sui “Laboratori per la crescita, il recupero e la ricostruzione personale”, rivolti in particolare a chi ha vissuto esperienze di disagio, violenza o abuso.

Questo progetto – ha spiegato – è nato dall’incontro tra scherma e psicoterapia, una sinergia potente che consente di affrontare il dolore con strumenti nuovi e profondamente umani”. Il protocollo, frutto del lavoro del Comitato tecnico scientifico dell’Associazione, vedrà coinvolti maestri di scherma e psicoterapeuti in un percorso condiviso all’insegna della cura, dove la pedana diventa spazio di rinascita.

Tra sport, diritti e comunità, il convegno rappresenta un’occasione preziosa per riflettere su un nuovo modo di fare sport: più giusto, più attento, più umano.

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Gabriele Melis