Roma ha il suo nuovo condottiero: Gian Piero Gasperini è ufficialmente il nuovo allenatore dell’AS Roma. L’annuncio è arrivato nel pomeriggio; il tecnico, reduce da un ciclo storico con l’Atalanta, ha firmato un contratto biennale con opzione per il terzo anno.
A Bergamo, intanto, l’eco della separazione è ancora viva. Il nome di Gasperini risuona forte tra le vie del centro e nei cuori dei tifosi. Oggi, mentre l’Atalanta ufficializzava l’arrivo di Ivan Juric come nuovo allenatore, in città comparivano striscioni di ringraziamento per il tecnico piemontese: “Gasp, la Dea sei tu”, “Per sempre uno di noi”, si leggeva in Piazza Vecchia e nei pressi dello stadio Gewiss. Una vera e propria onda emotiva che testimonia quanto profondo sia stato il legame tra Gasperini e la tifoseria bergamasca.
Un addio che, pur nella consapevolezza di un ciclo giunto al termine, lascia in dote una ferita emotiva ancora aperta. Resta da vedere quale sarà l’accoglienza per Juric, tecnico stimato ma con uno stile molto diverso: la piazza si interroga, osserva, e – per ora – continua a guardare indietro, a quello che è stato il periodo più glorioso della storia recente nerazzurra.
E ora Roma. Gasperini arriva nella Capitale con l’ambizione di dare un’identità forte a una squadra spesso in bilico tra ambizioni europee e difficoltà strutturali. La piazza romanista è tra le più calde e polarizzanti d’Italia, e la figura di Gasperini non parte da una posizione unanimemente favorevole.
Tra i tifosi, infatti, si percepisce un mix di curiosità, scetticismo e aspettative. Alcuni apprezzano il suo calcio propositivo, il pressing alto e la valorizzazione dei giovani. Altri, invece, ricordano la sua brevissima e infelice parentesi all’Inter o temono che il suo carattere forte possa entrare in rotta di collisione con le dinamiche interne del club e della tifoseria.
Ciò che è certo, però, è che Gasperini avrà carta bianca sul progetto tecnico e sarà chiamato a costruire una Roma coraggiosa, intensa, capace di riportare entusiasmo.





